Tartinijev trg 2 / Piazza Tartini 2
6330 Piran/Pirano
Nella chiesa di S.Giorgio il concerto del quartetto Aurora nell’ambito della ricorrenza della posa del monumento in piazza
Il concerto “Giuseppe Tartini e la sua eredità”, tenutosi nella chiesa di San Giorgio, ha avuto un grandissimo successo. L’evento, organizzato dalla Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano in collaborazione con la Comunità autogestita della nazionalità italiana e con il patrocinio del Comune di Pirano e dell’albergo “Piran”, si è inserito all’interno del calendario delle celebrazioni per l’anniversario della posa del monumento al musicista, avvenuta il 2 agosto 1896 nella piazza che oggi porta il suo nome.
Sul palco, l’Ensemble Aurora, diretto dal violinista barocco Enrico Gatti. Con lui hanno suonato Pietro Battistoni al secondo violino, Cristiano Delpriori alla viola e Cristina Vidoni al violoncello, tutti musicisti di altissima formazione, provenienti dalle più prestigiose scuole europee di musica antica.
Hanno dato vita a un programma pensato appositamente per l’occasione: un percorso sonoro che ha intrecciato le composizioni di Giuseppe Tartini con quelle dei suoi allievi, mostrando come la sua eredità musicale abbia superato i confini della città natale e si sia diffusa in tutta Europa. Nato a Pirano nel 1692, Giuseppe Tartini fu sì un grande violinista e compositore, ma fu anche uno studioso tanto che le sue teorie influenzarono profondamente la musica del Settecento e quella a venire.
Il concerto ha reso evidente questa doppia dimensione: da un lato l’arte del compositore, dall’altro l’autorità della sua scuola, fondata sull’idea che la musica strumentale debba imitare la voce umana, con tutte le sue inflessioni espressive.
Quando il concerto sembrava concluso, per il pubblico è arrivata la chicca finale ovvero l’esecuzione, come bis, del Largo Andante dal Concerto per violino D96 di Tartini. Andrej Rojec, consulente della CI piranese, ha introdotto il brano con un breve intervento storico-letterario, presentando un motto poetico ritrovato nel manoscritto della composizione. Il testo (“A rivi, a fonti, a fiumi // correte amare lacrime // sin tanto che consumi // l’acerbo mio dolor”) ha rivelato delle assonanze con uno scritto in dialetto piranese raccolto negli anni Venti da Anna Petronio: “Làgreme mie corè corè ben forte // e passè el mar oggi che xe bel tempo // disèghe a l’amor mio, che pianzo a morte, // perché chelmà ferìdo el cuor scontento…”, dimostrando il profondo legame di Tartini con la poesia della sua terra.
Il vicesindaco di Pirano, Christian Poletti, nei saluti iniziali ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini per valorizzare e custodire la figura di Tartini. “Non si tratta soltanto di progetti, attività, bandi o fondi europei: il vero motore sono stati e sono l’entusiasmo, l’energia e la volontà delle persone, dei singoli che con dedizione e passione hanno reso possibile tutto questo. Ed è importante dirlo con forza: nulla di ciò va dato per scontato”, ha dichiarato, ribadendo l’impegno a proseguire su questa strada anche in vista di una ricorrenza significativa.
Nel 2026, infatti, ricorrerà il 130esimo anniversario della posa del monumento in piazza Tartini, evento che la città intende celebrare con orgoglio.
Il concerto, a ingresso gratuito, ha registrato il tutto esaurito, con ospiti arrivati anche da altre città slovene e dall’Italia.
Fonte: Mariangela Pizziolo – La Voce del popolo
Foto: Litavsky