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6330 Piran/Pirano
Dopo che il Ministero dell'Ambiente e della Pianificazione territoriale ha messo in agitazione alcuni altri comuni del Litorale il mese scorso, impostando il bacino di Padež come nuova fonte di approvvigionamento idrico nella regione Carsico-Costiera, i rappresentati degli enti locali istriani hanno deciso di spiegare al ministro che assicurare un approvvigionamento idrico regolare nella regione eccede gli interessi dei singoli comuni. Si tratta invece di una questione di sicurezza nazionale, poiché l'intera Slovenia dipende in modo vitale dal turismo costiero, dai trasporti, dalle attività economiche e dalle infrastrutture di questa regione. Oltre a tutti e quattro i sindaci, hanno preso parte all’incontro anche i rappresentanti del Porto di Capodistria, della Vinakoper, della cooperativa agricola Agraria Koper, dei vigili del fuoco di Capodistria, dell'ente turistico sloveno e delle organizzazioni turistiche locali, delle singole società e delle istituzioni sanitarie che hanno descritto i loro problemi a causa della carenza d'acqua.
"Non si tratta di sapere se può succedere che l'acqua si esaurisca e non arrivi nei rubinetti delle famiglie e dell’economia dell'Istria slovena. E’ solo una questione di tempo quando l’acqua verrà a mancare e non saremo più in grado di soddisfare i nostri bisogni di acqua potabile con l'aiuto di un paese straniero e da varie fonti inaffidabili e commerciali ", ha avvertito Bržan e ha spiegato che l'Istria si aspetta una maggiore solidarietà per quanto concerne la carenza d'acqua. “L'acqua è un bene pubblico, non è il problema solo di una determinata collettività locale. Così come non si parla del mare capodistriano o piranese ma del mare sloveno, parimenti l’acqua potabile non è di Brkini o di Lubiana, ma bensì è l’acqua potabile slovena. E l'Istria ne è privata", ha sottolineato. "Siamo stati in un circolo vizioso per molto tempo", ha ribadito, accogliendo favorevolmente l’impegno del ministero per dare una soluzione definitiva al problema di approvvigionamento idrico nell’area istriana.
Il Ministro dell'Ambiente ha concordato con lui e ha valutato che erano stati condotti studi sufficienti e che il problema della carenza idrica in Istria deve essere affrontato immediatamente. "Oggi ho sentito molte discussioni da parte dei Comuni costieri, delle istituzioni pubbliche, dell'economia, compresa l'agricoltura, sulla necessità di un approvvigionamento idrico regolare, stabile e affidabile per questa parte della Slovenia. È più che ovvio ritenere che si tratti di un vero problema. In realtà non si deve aspettare che si verifichi, visto che è già alle porte, anche se molti ancora oggi non se ne rendono conto", ha dichiarato Vizjak.
Secondo le aspettative del Ministro la soluzione con la scelta del bacino idrografico di Padež, sostenuta anche da esperti, dovrebbe essere inserita nel piano di localizzazione statale entro la fine del mandato. "Credo che raggiungeremo un consenso più ampio su questo progetto anche in seguito a discussioni argomentate e tecniche nell'ambito del processo di predisposizione del piano territoriale statale e della modifica di molti dati necessari per arrivare in fondo alla questione", ha affermato Vizjak, che promette che il progetto della fonte idrica aggiuntiva offrirà un valore aggiunto anche ai Comuni del Carso che potranno fare affidamento su una rete idrica stabile e sicura. "Il diritto costituzionale all'acqua potabile non è solo un segno sulla carta e la decisione di avviare questo processo è definitiva", ha concluso.